Seminario scientifico sul Vulcano Marsilii

Importante seminario di studio sul Vulcano Marsili all’Istituto d’Istruzione Superiore “R.Piria” di Rosarno e Laureana di Borrello, presso l’Auditorium del Liceo Scientifico.
Tutti di alto livello i relatori presenti all’incontro: Dott. Nicola Mari, Vulcanologo,
Dott. Rocco Dominici, Ricercatore Università della Calabria DiBEST,
Dott.ssa Paola Donato, Ricercatrice Università della Calabria DiBEST.

Nicola Mari è un vulcanologo con una laurea magistrale in Geologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e una laurea magistrale in Vulcanologia conseguita presso la Michigan Technological University, negli Stati Uniti d’America. Le sue ricerche si basano sulla chimica, geochimica e termodinamica dei magmi e sull’esplosività delle eruzioni. Attualmente svolge un periodo di stage presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

La relazione del dottor Mari ( Hazard and risk of Marsili submarine volcano) ha descritto in generale i vulcani, le loro caratteristiche e i rischi vulcanici soffermandosi, sull’evoluzione geologica delle Isole Eolie, sede del vulcano sottomarino Marsili, di cui solo recentemente si è conosciuta l’attività e il reale pericolo, per le coste dell’Italia meridionale. A tal proposito sono stati presentati i risultati di un suo recente studio che gli ha permesso di calcolare il tempo di arrivo di un ipotetico tsunami dal Marsili alle coste calabresi, e il tempo necessario per poter dare l’allarme per le possibili pratiche di evacuazione.

Paola Donato, ricercatore di Vulcanologia e Geochimica presso il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria e titolare del corso di Geochimica per il corso di laurea in Scienze Geologiche. Si occupa prevalentemente dell’evoluzione vulcanologica e magmatologica delle Isole Eolie e di altre aree vulcaniche in Italia e all’estero (Islanda, Grecia, Messico). Si occupa inoltre di tefrostratigrafia, ossia del riconoscimento e della correlazione di livelli di ceneri vulcaniche in aree distanti da quelle di emissione, ad esempio dei livelli di cenere dell’attività dei vulcani eoliani e campani rinvenuti in varie aree della Calabria.

Il suo intervento (Volcanic activity and monitoring at Aeolian Islands) ha riguardato l’attività eruttiva dei vulcani attivi alle Isole Eolie (Lipari, Vulcano e Stromboli) e le principali tecniche di monitoraggio ai fini della previsione delle eruzioni e dei fenomeni potenzialmente dannosi ad esse associati. Particolare attenzione è stata data al rischio di tsunami innescati dal collasso a mare di colate laviche o da instabilità dei versanti dei coni vulcanici, che potrebbero avere effetti anche sulle coste tirreniche calabresi.

Rocco Dominici è un ricercatore dell’UniCal (dip.di Biologia Ecologia e Scienze della Terra). La sua attività di ricerca di base riguarda lo studio dei processi di formazione dei sedimenti (peliti,sabbia e ghiaia) e dei cristalli di gesso e salgemma. Nel corso degli ultimi anni attraverso la partecipazione a progetti di ricerca e PON è stata sviluppata un’attività di ricerca applicata mediante la costruzione di strumenti software per stima di processi erosivi in aree costiere; dei processi di erosione-trasporto-sedimentazione dei bacini idrografici; il monitoraggio delle piane alluvionali (subsidenza) e dei versanti; l’utilizzo integrato della cartografia geotematica ed applicazioni GIS per la costruzione di scenari di rischio frana, allagamenti, sismici.

Il dottore Dominici con il suo intervento (Coastal risk analysis related to a tsunami event) ha messo in evidenza come la Regione Calabria sia una delle regioni a maggior rischio tsunami dell’intero Mediterraneo. Nello specifico si è soffermato sulle scarpate sottomarine instabili dei vulcani del Tirreno delle Isole Eolie e del Marsili e dello Ionio in occasione di eventi sismici ed eruzioni vulcaniche in quanto aree capaci di generare tsunami.
Particolarmente interessante la dimostrazione di come, attraverso l’utilizzo in ambiente GIS di cartografie geotematiche e di ricostruzioni di elevato dettaglio della superficie topografica è stata calcolata la superficie dell’area allagata, il numero di edifici civili, strategici, ed industriali; il numero di abitanti coinvolti in caso di uno tsunami con un onda in grado di allagare l’area compresa tra il livello del mare e la quota 5m (run-up). Infine attraverso l’analisi dello scenario di rischio sono state individuate in via preliminare le vie di fuga ed i siti sicuri.

Incisive e chiare le parole con cui il dott. Dominici ha concluso il suo intervento e l’intero seminario. “ Oggi non fanno paura i rischi ambientali, sismico, idrogeologico ecc. Abbiamo gli strumenti, le competenze e le conoscenze per studiarli e per progettare gli strumenti di previsione (non per quello sismico) e prevenzione (tutti). Oggi abbiamo paura dell’incapacità di trasformare la necessità della gestione e mitigazione dei rischi in condizione necessaria per lo sviluppo economico, sociale e culturale di questa Terra.”

Per ulteriori approfondimenti si pubblica il servizio di pianainforma.it

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