Autore di numerosi volumi dedicati al tema delle mafie, per spiegarne i meccanismi contorti ma anche per diffondere una nuova consapevolezza sulla effettiva possibilità di combatterle, il prof. Massimo Savastano, presidente dell’associazione o.n.l.u.s. NOE (Noi oltre Eboli), ha incontrato oggi, mercoledì 21 febbraio gli studenti del Liceo Piria di Rosarno per una conferenza sui temi della legalità e giustizia, da molto tempo ormai al centro di un percorso di conoscenza e riflessione, fortemente voluto e perseguito dalla dirigente dell’Istituto Mariarosaria Russo. In collegamento skipe e diretta streaming hanno inoltre partecipato all’evento gli allievi del Liceo scientifico Galilei di Borgomanero (NO), diretto dalla prof.ssa Gabriella Cominazzini. Quasi un gemellaggio, reso possibile dall’impegno di Marco Pratticò dell’associazione Noe, per l’impegno comune ai due Istituti nel creare nelle giovani generazioni una nuova coscienza critica e sociale verso il fenomeno malavitoso che ormai attanaglia il Sud quanto il Nord Italia, seppure con diverse modalità. Il primo è infatti territorio controllato, ma il secondo rappresenta il luogo prediletto per gli affari economici.
“Non so quanto sia credibile un insegnante del nord che va a parlare di mafia a studenti del sud- dice presentandosi il prof. Savastano- ma almeno so di averlo fatto perché ci credo. Credo nella forza delle parole, non parole a vuoto ma in grado di smuovere le coscienze”. Pensiero pienamente condiviso dalla Preside Mariarosaria Russo che nel suo intervento di benvenuto dichiara “La lotta alla mafia è una lotta di civiltà che deve essere combattuta in primo luogo all’interno della coscienza di ogni singolo individuo, attraverso la difesa della propria libertà e la propria dignità contro ogni forma di poteri criminali, occulti e deviati. Per questo la cultura costituisce lo strumento primario per ispirare e sensibilizzare i cittadini ai grandi valori della vita e della democrazia”
Su questo fondamentale concetto insiste anche Massimo Savastano affermando che ancora più pericolosa della mafia è la mentalità mafiosa che ogni uomo può coltivare. Ecco perché è necessario parlare alle coscienze dei giovani, per spingerli ad innamorarsi di se stessi e guadagnare quel senso di dignità che solo può dare il coraggio per affrontare “la grande storia”, perché purtroppo “non c’è dignità né democrazia se per lavorare bisogna bussare alla casa di un boss mafioso”. Il controllo del lavoro e dell’economia è infatti il vero campo d’azione della mafia. Studiare, conoscere, essere professionalmente preparati è quindi l’unico modo per toglierle potere ed ancora fondamentale è ridare utilità sociale ad un sistema economico che al momento è stato privato di ogni cognizione di diritto naturale oltre che civile. Bisogna lottare affinché lo Stato restituisca questi diritti ai suoi cittadini e questa lotta deve iniziare proprio dai giovani. “Ora è il momento di decidersi a invertire rotta, a cambiare le carte del gioco sul tavolo dell’ultima sfida di civiltà e democrazia” L’invito è rivolto soprattutto ai giovani, perché il grado di libertà di una nazione è direttamente proporzionale alla possibilità che i giovani incontrano di misurarsi con le proprie aspettative e aspirazioni.
Parole di grande impatto emotivo quelle proferite da Massimo Savastano che cita anche i versi di una recente canzone di Giovanni Caccamo, Eterno, soprattutto quella parte di testo che dice.” Sento che in questo momento/Qualcosa di strano, qualcosa di eterno/Mi tiene la mano/E tutte le pagine di questa vita/Le ho tra le dita ” Dunque i giovani possono e devono tornare ad essere protagonisti delle loro decisioni e della loro vita attraverso un risveglio delle proprie coscienze perché solo allora la mafia avrà paura di loro, come afferma nel suo celebre libro “La mafia ha paura di te”
Di notevole spessore morale anche le considerazioni espresse da alcuni alunni dell’Istituto Piria: Francesco Rottura di 3D, Alessia Bulzomì, Elisa Navarra e Domenico Arruzzo di 4B che hanno raccontato come loro intendano il risveglio di un più alto sentire sociale e civile e di come già, partecipando ad iniziative e progetti, stiano iniziando a comprendere meglio le proprie potenzialità.
Interessanti anche gli interventi degli studenti del Liceo Galilei di Borgomanero che attraverso la diretta streaming hanno potuto partecipare ad ogni fase dell’incontro e realizzare un confronto tra le preoccupazioni di ragazzi del Nord con quelle di ragazzi del Sud. A gestire questa fase del dibattito, la prof.ssa Vera Violi che ha magistralmente coordinato i diversi contributi degli studenti.
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