IL LICEO “R. PIRIA” DI ROSARNO ALLA SCOPERTA DELLA VIA ANNIA POPILIA

“Non è possibile costruire, se prima non si provvede alla costruzione dell’identità”.

Con queste parole il pedagogista Howard Gadner ribadiva l’importanza della conoscenza del passato, per una progettazione del futuro che fosse più consapevole delle origini della propria identità culturale e ne costituisse, quindi, uno sviluppo più coerente.

Nel corso dei lavori relativi alle diverse fasi del progetto di studio dell’antica strada romana, nota come via Annia Popilia, questa chiave di lettura, riguardante il rapporto tra storia, conoscenza e civiltà, è divenuta fondamentale per comprendere che gli antichi ruderi, di cui è ricca la nostra terra, non restano solo come “presenze antiche che invecchiano con le nuove”, ma, adeguatamente interrogate, diventano funzionali al momento della conoscenza e quindi ad una più matura elaborazione della propria identità culturale.

Interrogare queste presenze, rilevarle, studiarle e catalogarle è dunque un’attività intesa come fondamentale all’interno del progetto “Viaggio attraverso le strade dell’antichità: la via Annia Popilia” cui L’Istituto “R.Piria” di Rosarno ha inteso subito offrire la propria collaborazione insieme ad altri Istituti della provincia reggina.

Questa è infatti la chiave di lettura dell’intervento programmato nel corso degli incontri tra i referenti del progetto, avvenuti a più riprese, per valutare lo stato di avanzamento delle procedure attuative e pianificare quindi i successivi momenti di ricerca e valorizzazione dei dati conseguiti.

Il tratto calabrese della via Annia-Popilia ha uno sviluppo lineare di circa 300 km e attraversa, da sud a nord, tutte le province, ad esclusione di quella di Crotone.

Il tracciato, a causa della costruzione di nuove strade e del processo di urbanizzazione, ha subito, nei secoli, pesanti rimaneggiamenti. Sono, tuttavia, ancora numerosi i tratti in cui esso è chiaramente “leggibile” e si presta, per questo motivo, ad essere studiato e valorizzato.

In provincia di Reggio Calabria si segnalano, al fine del presente progetto, i seguenti tratti che rappresentano una significativa testimonianza della via consolare e delle conoscenze tecniche e geografiche degli antichi romani:

– il primo segmento che va dalla fiumara Gallico alla fiumara di Catona

– il secondo segmento che va da Melia di Scilla a Solano, passando dalle grotte di Tremusa e dal passo di Tremusa

– il terzo segmento che va da Croce di Taverna a Seminara

– il quarto segmento che va da Drosi verso Rosarno.

Lo studio degli aspetti paesaggistici e antropologici di quest’ultimo tratto del territorio individuato è di competenza degli allievi del Liceo “R.Piria”di Rosarno.

La nostra scuola, del resto, ha già partecipato all’escursione di studio realizzata nel 2010 lungo il tratto che va da Croce a Taverna, rilevando come il tracciato è in alcuni punti impraticabile, a causa della vegetazione spontanea o di ostacoli creati dall’uomo.

Si è provveduto adesso ad indagare e rilevare le tracce storiche di questa via nel tratto Drosi-Medma per completare l’attività di studio che, si spera, possa restituire attualità alla via Annia-Popilia e renderla funzionale al recupero e allo sviluppo delle aree da essa attraversate.

I ragazzi del Liceo scientifico “R. Piria” di Rosarno, coordinati dalla professoressa Ivana Malara e i ragazzi dell’ Istituto Magistrale “Rechichi” di Polisena, coordinati dalla professoressa Rosanna Giovinazzo, hanno ripercorso così l’antico segmento Drosi-Medma con l’intento di conoscere in loco il patrimonio storico calabrese. Nella giornata del 20 marzo 2013, si è tenuta l’escursione che ha permesso di prendere coscienza delle precarie condizioni in cui si trova tale arteria stradale che in alcuni punti si è rivelata del tutto impraticabile a causa degli interventi umani o della vegetazione spontanea. Inizialmente con la guida dell’arch. Vincenzo Spanò, che ha coordinato l’escursione, i ragazzi hanno avuto la possibilità di ammirare “la fonte della Petrara”, punto strategico raggiunto dalle donne per soddisfare le esigenze quotidiane, e la contrada “Olmolungo” in condizioni di totale degrado, per poi visitare il tratto denominato “la Drosiana”, all’altezza del XII stradone bis, presso il bosco di Rosarno che mantiene inalterato il percorso originale. Quindi si è arrivati alla necropoli di Medma in contrada “Testa dell’acqua” che conserva ancora frammenti di antiche sepolture greche e i primi ruderi della cittadina. Tale esperienza ha permesso di acquisire maggiore consapevolezza circa lo spessore culturale e l’importanza storica dei nostri luoghi e ci ha reso maggiormente consapevoli degli obiettivi che l’intero progetto “Via Popilia” si pone: conoscere il passato per rivalutare il presente. Siamo sempre più convinti della necessità di sollecitare gli Enti competenti per una maggiore manutenzione di questo antico tratto stradale e per un’adeguata diffusione di tutti quegli elementi di conoscenza che possano esaltare la ricchezza storico-culturale del nostro territorio rosarnese. Importante, ai fini della valorizzazione dell’arteria, potrebbe rivelarsi lo studio e la progettazione di una segnaletica specifica di tipo storico-escursiniostico da sistemare (a cura degli Enti preposti) nei punti significativi del tracciato.

Concluso il progetto, infine, sarebbe opportuno sollecitare l’intervento della Sovrintendenza ai beni culturali al fine di creare un vincolo storico e paesaggistico sui tratti significativi del percorso.

 

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