Grande successo per la gerbera gialla a Rosarno

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Corale è stata la partecipazione a Rosarno di studenti e docenti in occasione della “Gerbera Gialla”2015, marcia della legalità promossa dal coordinamento nazionale “Riferimenti” presieduto da Adriana Musella.

A guidare l’iniziativa, a conclusione della tre giorni in ricordo di Gennaro Musella e di tutte le vittime di ‘ndrangheta e mafia, il Liceo Scientifico “R.Piria”, diretto dalla preside Mariarosaria Russo che è anche vice presidente di “Riferimenti”.

Oltre ai tanti giovani, provenienti non solo dalla provincia di Reggio, ma dall’intera Regione (presenta anche una delegazione di 200 studenti dell’Università di Cosenza), a sfilare in corteo, lungo le vie della cittadina pianigiana, i rappresentanti delle istituzioni locali, sindaci e rappresentati del mondo della chiesa e dell’associazionismo, tra cui il primo cittadino Elisabetta Tripodi (a fare gli onori di casa) e il presidente della Provincia Raffa.

Ad aspettare i ragazzi lungo la strada, c’era invece il presidente del Senato Piero Grasso, accolto per l’occasione dal Prefetto della Provincia Sammartino, dai massimi vertici provinciali delle forze dell’Ordine e dal Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Diego Bouchè. Grasso che non ha mai voluto mancare a questo appuntamento, fin dai tempi in cui era Procuratore di Palermo e poi Procuratore Nazionale Antimafia, ha apprezzato la partecipazione alla manifestazione di docenti e studenti, l’impegno continuo di Adriana Musella e della preside Mariarosaria Russo. Il suo è stato un discorso lungo, partecipe e commosso, pieno di parole di speranza per un paese, Rosarno, che ha dimostrato grande umanità verso gli immigrati, in contro-tendenza col resto del territorio nazionale. Importante anche il cambiamento culturale, in termini di legalità e riscatto morale, dei giovani di Rosarno abilmente accolti e guidati dal loro Istituto scolastico.

Nel corso della mattinata, sono stati consegnati inoltre i premi Gerbera Gialla, attribuiti tra gli altri al Segretario della CEI Mons. Nunzio Galantino, al Procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo e al vigile urbano la cui testimonianza è stata decisiva per risolvere il caso dell’omicidio di Francesca Bellocco, uccisa dal figlio solo perché avrebbe intrattenuto una relazione con l’uomo sbagliato, appartenente ad un altro cosca di ‘ndrangheta.