21 marzo: Reggio Calabria celebra la giornata della legalità

Il Liceo “R.Piria” era presente con una folta delegazione.

Favorire il dialogo tra i cittadini e tutte le realtà che compongono il mondo della Giustizia è stato il principio ispiratore della “Giornata della legalità e dei diritti” celebratasi sabato 23 marzo presso le aule del Palazzo CEDIR a Reggio Calabria. Un vero e proprio esercizio di democrazia e partecipazione attiva, rivolto soprattutto ai giovani per infondere loro la cultura della legalità, avvicinarli al variegato mondo degli operatori di giustizia e favorire una riflessione condivisa sul valore dei diritti e dei doveri, sulla responsabilità che deriva dai loro pensieri e comportamenti individuali.

I giovani di tutte le scuole hanno così visitato le aule di giustizia delle Torri 2 e 3, appositamente allestite per accogliere diverse attività orientate anche in base al grado scolastico di appartenenza degli studenti. Di particolare rilievo lo spazio seminariale dedicato alla discussione sulle leggi e la tutela dei diritti delle donne, l’approfondimento sui temi della detenzione, con la proiezione di interessanti video sul carcere e sul disagio, l’incontro con i magistrati della DDA di Reggio Calabria, aperto a tutte le curiosità e richieste che potessero nascere da parte dei giovani presenti, e, non ultimo in ordine di importanza, il dibattito, svoltosi in aula 3 sul tema “Coraggio e linguaggio”, orientato verso un pubblico adulto e gestito da tutte le associazioni antimafia più attive sul territorio.

In rappresentanza dell’Osservatorio sulla ndrangheta, Claudio La Camera ha parlato su come informazione e linguaggio possano alimentare la diffusione della cultura mafiosa. L’Archivio stop ndrangheta.it, nelle persone di Francesca Chirico e Cristina Riso hanno curato un momento di approfondimento sul tema del coraggio nelle aule giudiziarie. L’Associazione Libera, con i suoi operatori Francesco Spanò, Enza Rando e Domenico Nasone, hanno illustrato lo sportello SOS giustizia ed hanno fornito informazioni sulle leggi in favore delle vittime di mafia. Di grande suggestione a tal punto è stata la testimonianza di Tiberio Bentivoglio, imprenditore reggino che ha avuto il coraggio di dire no al pizzo, subendo per questo ben sette attentati dal 1992 ad oggi, trovandosi costretto a sacrificare la tranquillità della vita quotidiana di tutta la sua famiglia. Ciononostante è fiero del suo gesto e pronto a condividere la sua testimonianza per far comprendere l’importanza del distacco dalle influenze mafiose e soprattutto il rifiuto di ogni compromesso. “Per essere veramente civili bisogna essere innanzitutto responsabili.” Ha dichiarato, infatti, Tiberio con grande forza di convinzione. Parole subito condivise dalla dirigente del Liceo “R.Piria” di Rosarno, prof.ssa Mariarosaria Russo, presente alla manifestazione come coordinatrice nazionale dell’Associazione Riferimenti per il reparto Scuola. Subito dopo aver ringraziato Tiberio Bentivoglio per il grande contributo offerto alla discussione con la sua testimonianza ed invitandolo pubblicamente a ripetere le sue forti parole nei locali della sua scuola, ha manifestato il suo plauso a questa iniziativa che permette di condividere con gli altri relatori l’obiettivo comune che questa battaglia di legalità non abbia colori politici. Ricordando quindi i motivi per cui nasce il progetto “Gerbera gialla”, fortemente voluto dal presidente dell’Associazione, Adriana Musella, ha ribadito l’importanza della memoria come forma di impegno sociale nel momento in cui essa diventa patrimonio comune e comune testimonianza di come si possa scegliere di vivere nella legalità. Anche come dirigente scolastico lei si pone innanzitutto l’obiettivo di abbattere ogni forma di pregiudizio, perché non esistono giovani predestinati alla mafia solo perché appartenenti a famiglie coinvolte. Ognuno deve rispondere delle proprie azioni. “Noi abbiamo visto i risultati. Nel 2009, Roberta Bellocco è stata insignita del premio legalità”. Ed ancora: “E’ importante che tutti insieme, scuole ed associazioni, si faccia rete e si faccia emergere il volto buono della Calabria!”

Un’altra testimonianza forte, dunque,quella di Mariarosaria Russo da anni impegnata in Percorsi di Legalità che mettono a confronto i suoi allievi con tutte le più importanti figure della magistratura calabrese. Insieme a Tiberio Bentivoglio, le voci più incisive del dibattito, che, grazie all’iniziativa di Libera, Archivio Stop ndrangheta.it, Reggio non tace, Civitas e Riferimenti, ha consentito ai giovani di tutte le scuole di sperimentare la giustizia come fucina di idee, come partecipazione e condivisione di una nuova democrazia culturale che deve porsi all’origine del cambiamento, quale nuovo strumento di coesione sociale.

 

 

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