Un inno alla partecipazione, quello urlato a gran voce dalle più alte cariche istituzionali, tutte presenti alla cerimonia, presso il teatro Cilea di Reggio Calabria, per presentare il primo Registro di Cittadinanza consapevole alla comunità tutta ma soprattutto agli studenti reggini convenuti in gran numero da quasi tutte le scuole della provincia.Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà; Cinzia Nava, presidente Commissione Pari Opportunità Regione Calabria; Bernardo Petralia, Procuratore Generale della Repubblica; Luciano Gerardis, Presidente Corte d’Appello; Maria Grazia Arena, Presidente Tribunale di Reggio Calabria; i presidenti dei tribunali di Palmi e Locri, Epifania e Palermo; e Michele di Bari, Prefetto di Reggio Calabria che ha infine ospitato nel Palazzo del Governo i rappresentanti delle istituzioni per le prime firme nel registro che resterà aperto.
L’iniziativa nasce da un’idea di Giovanna Cusumano ” – avvocato, già Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria –che rivolgendosi ai ragazzi con un’emozione a stento controllata ha detto: “Occorre essere uniti in un percorso condiviso di rinnovamento, in una sinergia tra istituzioni e società civile. Serve il coraggio della presa di posizione, perché il “No” a volte va urlato. A voi ragazzi affidiamo il futuro di questa città, a noi il compito di lasciare basi solide su cui progettare il domani”.
Accanto a lei, sul palco, Giuseppe Lombardo, Procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, racconta il sentimento che lo ha spinto ad assecondare la voglia di dire “Basta” dell’avvocato Cusumano: “Non è accettabile che ancora oggi si comunichi che i calabresi sono quelli del baciamano. C’è bisogno di simboli che diano coraggio alle azioni. Noi oggi firmiamo un patto con noi stessi: mafiosi mai – ha urlato Lombardo rivolgendosi ai ragazzi – Quello che facciamo oggi è la proiezione di cosa sarà il nostro futuro”
Moderatore dell’evento da cui si spera possa nascere un nuovo percorso di consapevolezza della propria identità sociale, Arcangelo Badolati, giornalista che da sempre approfondisce le dinamiche mafiose e realizza battaglie culturali contro una ‘ndrangheta che ha tolto ai calabresi libertà e speranza. “E’ importante prendere coscienza del proprio ruolo – ha detto con voce ferma ed appassionata- chi firma sceglie da che parte stare. Dovete imparare a vivere in un mondo normale – ha detto, spronando i ragazzi – fatto di diritti e non di favori”.
E i ragazzi, in fila per scuola, accompagnati dai propri docenti, hanno depositato la propria firma, fieri ed orgogliosi. Tra questi, in 200, gli studenti del Liceo “R.Piria“.
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