Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arrivato a Locri, Domenica 19 marzo, per incontrare i familiari delle vittime delle mafie, lancia un monito forte per la lotta alla criminalità organizzata. I mafiosi, dice senza mezzi termini, “non hanno onore” e benché l’Italia abbia fatto passi avanti nel contrasto, “é necessario non fermarsi e prosciugare le paludi dell’inefficienza, dell’arbitrio, del clientelismo, del favoritismo, della corruzione, della mancanza di Stato, che sono l’ambiente naturale in cui le mafie vivono e prosperano”.
Parole che suonano forti ed incisive, pronunciate per la XXII Giornata della Memoria e dell’impegno, organizzata da Libera di don Ciotti e Avviso pubblico in nome di quelle 950 persone uccise dalle mafie, ricordate una ad una, alla presenza inoltre del ministro dell’Interno Marco Minniti e la Presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi.
“La lotta alle mafie riguarda tutti. Nessuno può pensare di chiamarsene fuori. Lottare contro la mafia – aggiunge – non è soltanto una stringente e doverosa esigenza morale e civile. E’ anche una necessità per tutti”. Aggiunge ancora il presidente Mattarella difronte ad una ricca platea del mondo culturale ed istituzionale calabrese, tra cui anche la Dirigente Mariarosaria Russo.
Qui di seguito il servizio del TG1
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